TAVERNOLA
3.Chiesa di S. Giorgio in Gallinarga
Antica parrocchiale di Tavernola e Vigolo. Presente in un documento del 1360 e pertanto già esistente a quell’epoca, a partire dalla metà del XVI secolo la chiesa subisce un lento declino mantenendo solo il ruolo di chiesa cimiteriale. Negli ultimi anni la chiesa è stata oggetto di numerosi interventi conservativi.
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L’edificio presenta oggi caratteri Architettonici e stilistici appartenenti a epoche differenti. Le murature più antiche, databili al XII-XIII secolo, sono visibili in corrispondenza del campanile e in parte della facciata. Nel XV secolo la chiesa è interessata da nuovi interventi e viene costruita una loggia in controfacciata a cui si accede da una scala esterna, è plausibile che si tratti di un’area privilegiata fatta erigere da una famiglia altolocata del luogo. La struttura quattrocentesca della chiesa - navata unica, tetto a capanna con coperture lignee, archi mediani di sostegno acuti e loggia addossata alla controfacciata - presenta caratteristiche comuni ad alcuni edifici religiosi coevi della Valcamonica quali Santa Maria Assunta a Esine e Santa Maria a Bienno. Nel XVI secolo viene realizzata la sagrestia accanto al presbiterio quattrocentesco. Al XVIII secolo appartengono invece le due cappelle laterali. Il campanile, di base quadrata, si presenta decorato con specchiature ad archetti pensili su ogni lato solcate da feritoie, la torre campanaria culmina con una cella caratterizzata da bifore e cuspide conica.
All’interno, lungo la parete nord (quella di ingresso) sono visibili due lacerti di affreschi raffiguranti la Vergine con il Bambino di difficile datazione; lungo la parete sud, al di sotto della loggia, sono visibili dei piedi appartenenti presumibilmente a figure di Santi; la parete sud del presbiterio presenta due affreschi votivi datati 1497 e 1504 raffiguranti rispettivamente una Vergine in trono con Bambino, con cardellino e corallo, e una Pietà con simboli della Passione e Sant’Antonio Abate; sulla parete di fondo dell’abside rettangolare è presente un affresco deturpato da interventi successivi e da poco restituito in parte alla luce, della Crocifissione affrescata sono visibili le gambe del Cristo e la Maria Maddalena ai piedi della croce, ai lati San Paolo con la spada e San Pietro in abiti pontificali; lungo la parete nord del presbiterio è visibile il mirabile affresco del Romanino, databile tra il 1512 e il 1515, affresco votivo in cui la Vergine e il Bambino, con San Giorgio e un altro Santo martire (entrambi cavalieri) accolgono le richieste di intercessione dei Santi Pietro e Paolo per i devoti sotto raffigurati (e committenti dell’opera); sempre alla mano del Romanino si ritiene appartengano le tre teste affrescate sulla parete di fondo della loggia quattrocentesca.
A ridosso della strada che da Tavernola porta all’antica frazione di Cambianica sorge la piccola chiesetta di San Michele. Definita un piccolo gioiello romanico, è certamente una delle prime chiese della comunità tavernolese e, anche se la precisa datazione dell’edificio risulta difficile, si può porre presumibilmente la sua primitiva costruzione fra il XII e il XIII secolo.
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Di piccole dimensioni (m 10,10x7,60 nei punti massimi) la chiesa presenta attualmente una pianta trapezoidale ad unica navata ed un esempio di facciata adiabasica, cioè l’ingresso non è posizionato nella classica facciata, ma sostituito da un’entrata laterale (originariamente S. Michele presentava una pianta rettangolare con copertura a doppia falda, come si evince dalle tessiture murarie, ampliata poi nel XV secolo inglobando gli spazi residui attorno all’edificio). Tale tipologia costruttiva, molto rara, è probabilmente legata sia alle scelte costruttive dettate dalla particolare conformazione del sito, sia alle influenze architettoniche di derivazione carolingia tipica delle zone alpine e pre-alpine. Chiaramente romanico-lombarda è la piccola abside rivolta ad est, la cui facciata, in pietra viva, è scandita da quattro monofore ed arricchita da lesene e archetti pensili, priva però di apparati decorativo-scultorei.
Una particolare menzione va all’interessante ciclo di affreschi, diviso in due nuclei: l’uno sulla parete d’ingresso esterna e l’altro sulle pareti interne ed il catino absidale. Salvati nel 1985 da un restauro commissionato dall’Amministrazione Provinciale, gli affreschi (datati 1364) sono risultati essere il lavoro di una medesima maestranza, nominata convenzionalmente il Maestro di Tavernola-Cambianica, attivo presumibilmente tra il secondo e terzo quarto del XIV secolo nelle località bergamasche e bresciane. All’esterno, contornati da cornici a motivo floreale, vi sono rispettivamente: S. Giorgio e la principessa, fortemente deturpato dall’apertura di una finestra, S. Cristoforo, S. Michele nell’atto di pesare le anime sopra il portale d’ingresso e la Madonna del Latte. Internamente, nel catino absidale, racchiuso in una mandorla iridata il Cristo Pantocratore, a lato su due ordini le raffigurazioni simboliche degli Evangelisti. Nel registro inferiore, tra le monofore, vengono rappresentati in ordine S. Lucia, Madonna col Bambino, Crocifisso con S. Giovanni e la Vergine e la Trinità, quest’ultima datata 1420. Sul pilastro destro dell’abside ancora una trecentesca Madonna col Bambino. A sinistra della parete d’ingresso, in due cornici, sono rappresentati nell’una S. Antonio abate, S. Elena e S. Bartolomeo e nell’altra S. Anna, la Vergine bambina e S. Pietro. A destra dell’ingresso vi sono tracce di una Madonna in Trono con Bambino e in un riquadro S. Antonio abate e S. Maria Maddalena. Opposto all’entrata vi sono le raffigurazioni di S. Gottardo, S. Simonino da Trento, S. Antonio abate e S. Stefano datati però 1480. Attualmente la chiesa è di proprietà del Comune e, vincolata come monumento nazionale, è sottoposta al controllo della Sovrintendenza delle Belle Arti della Lombardia.
La Chiesa di San Giorgio si trova a monte della località Gallinarga, al centro di un uliveto. L’edificio, un tempo apparteneva alla nobile famiglia Fenaroli, fu poi acquistato negli anni ’30 dalla famiglia Capuani ed ora è di proprietà degli eredi di Davide Capuani, titolare dell’omonima filanda di Tavernola Bergamasca attiva fino al 1953, e del fratello Antonio. La sua struttura non presenta particolari segni: esternamente sembra una piccola abitazione rurale. La scoperta di particolari di pregio ha inizio con i primi lavori di ristrutturazione. La sistemazione del tetto ha permesso di scoprire nel corpo murario la primitiva struttura dell’edificio: un sacello ad aula quadrangolare ed abside semicircolare ( quest’ultima purtroppo demolita sul finire del XVI secolo ). A confermare la sua antica datazione concorrono due fatti: citazione in alcune carte vaticane del 1068 e presenza della stessa data sulla parete esterna del piccolo portale ad arco.
Al suo interno sono conservati affreschi del ‘400 raffiguranti San Girolamo, San Rocco, la Pietà e un altro Santo. Di recente son stati scoperti affreschi che forse sono tra i più antichi della pittura romanica in Lombardia.
Il recupero della Chiesa è iniziato circa 4 anni fa, con il sostegno della Famiglia Capuani e dell’ Amministrazione Comunale di Tavernola; recentemente i lavori hanno ottenuto un nuovo sostenitore, il “Lions Club Val Calepio Val Cavallina”.
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